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Attraverso lo Sviluppo Rurale stanziati 2 milioni di euro per la realizzazione di strutture protette (reti anti-insetto e dispositivi analoghi) per la difesa da organismi nocivi e fitopatie.
Le domande di sostegno è previsto possano essere presentate entro il 30 settembre 2024
L’intervento si pone l’obiettivo di sostenere la realizzazione di impianti per la prevenzione dei danni da fitopatie o da organismi nocivi di nuova introduzione (Popillia japonica), nell’ambito dei comparti produttivi: ortofrutta, viticoltura e florovivaismo.
Soggetti beneficiari sono gli imprenditori agricoli, singoli o associati, ai sensi dell’articolo 2135 c.c. (ad esclusione delle realtà produttive che esercitano esclusivamente attività di selvicoltura o acquacoltura).
Ogni singolo soggetto è previsto possa presentare una sola domanda di sostegno.
Rientrano nell’ambito della tipologia delle spese ammissibili, qualora sostenute dopo la presentazione della domanda di sostegno, la realizzazione di strutture protette (reti anti-insetto e dispositivi analoghi) finalizzate alla produzione di colture soggette a organismi nocivi e a fitopatie a rapida diffusione suscettibili di causare calamità.
Risultano ammesse, quindi, le seguenti categorie:
– acquisto di reti anti insetto, avente maglia non superiore a 16 mmq;
– acquisto e posa in opera di strutture atte a sostenere le reti anti insetto, comprese porte anti intrusione;
– acquisto di materiali pacciamanti durevoli;
– acquisto di altro materiale necessario alla realizzazione delle strutture protette;
– acquisto di materiale necessario per interventi a strutture già esistenti per la produzione sotto rete.
Al riguardo il bando precisa che la copertura con reti anti-insetto deve essere tale da costituire una barriera efficace contro la Popillia japonica (il materiale pacciamante occorre assicuri un’efficace protezione del terreno dall’ovideposizione da parte dell’insetto).
Gli investimenti è stabilito debbano mantenere la destinazione d’uso, la consistenza, la funzionalità e il costante utilizzo per almeno 5 anni.
Nel caso in cui il materiale oggetto del contributo dovesse subire accidentalmente un deterioramento anticipato rispetto ai 5 anni, il beneficiario è tenuto, a proprie spese, alla sostituzione dello stesso in modo tale che, in fase di controllo in loco, detto materiale si trovi in azienda nella medesima quantità e funzionalità ammessa a contributo.
Tali investimenti per poter essere considerati finanziabili occorre siano realizzati in misura non inferiore al 70% rispetto a quanto previsto dal progetto iniziale.
A fronte di una dotazione finanziaria di € 2 milioni, il sostegno ottenibile consiste in un contributo in conto capitale, ovvero nel rimborso, in misura pari al 80%, dei costi ammissibili effettivamente sostenuti.
Sono parallelamente definiti i seguenti limiti di spesa:
– spesa minima ammissibile: € 1.000,00;
– spesa massima ammissibile: € 150 mila.
In termini operativi gli interventi finanziati è stabilito debbano essere conclusi e rendicontati entro 7 mesi dalla data della comunicazione di ammissione al sostegno.
Prevista la possibilità di richiedere, se motivata, una proroga per un periodo non superiore a 90 giorni. Le domande di sostegno possono essere presentate entro la scadenza del 30 settembre 2024.