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Confermato, su base nazionale, lo stanziamento di 1,5 miliardi di euro
Obiettivo della misura è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici ad uso produttivo nei settori: agricolo, zootecnico ed agroindustriale, escludendo totalmente il consumo di suolo.
Di seguito si riportano le principale caratteristiche dell’intervento, definite con Decreto Ministeriale a cui è previsto faccia seguito il bando che darà il via alla possibilità di presentare i progetti attuativi:
Soggetti beneficiari:
– Imprenditori agricoli (sia in forma individuale, che societaria);
– Imprese agroindustriali;
– cooperative agricole che svolgono le attività di cui all’art. 2135 c.c., ovvero le cooperative e consorzi di cui all’art. 1 del D.Lgs. n. 228/2001.
Sono da intendersi escluse le imprese agricole che operano in regime di esonero IVA (volume di affari inferiore a € 7 mila su base annuale).
Tipologia investimenti ammissibili:
Realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici ad uso produttivo nei settori: agricolo, zootecnico ed agroindustriale (rientrano in tale ambito anche i tetti dei fabbricati aziendali destinati all’attività agrituristica).
Per le aziende agricole gli impianti fotovoltaici sono ammissibili solo se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare.
La vendita di energia elettrica è consentita nella rete a condizione che sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.
Parallelamente alla realizzazione di impianti fotovoltaici l’intervento può prevedere la realizzazione di interventi di riqualificazione delle strutture produttive, finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica (rimozione e smaltimento amianto; isolamento termico dei tetti; sistemi di areazione connessi alla sostituzione del tetto).
Gli impianti fotovoltaici, inoltre, devono presentare le seguenti caratteristiche:
– potenza massima installabile: 500 kWp;
– potenza minima: 6 kWp.
La spesa massima ammissibile per singolo progetto è pari a € 750 mila, nel limite massimo di € 1 milione per singolo soggetto beneficiario.
In termini generali sono ammessi a finanziamento solo impianti di nuova costruzione, realizzati con componenti di nuova costruzione.
Caratteristiche agevolazione ottenibile:
il sostegno riconosciuto consiste in un contributo a fondo perduto, in misura pari al 40% dei costi ammissibili (per quanto concerne le imprese agricole).
Tale percentuale è previsto possa essere incrementata di 20 punti percentuali in caso di:
– giovani agricoltori o giovani che si sono insediati nei cinque anni precedenti la domanda di aiuto;
– investimenti collettivi;
– investimenti realizzati in zone soggette a vincoli naturali o altri vincoli specifici (ai sensi dell’art. 32 del Reg.to Ue n. 1305/2013).
Il contributo è previsto venga erogato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento.
Possibile richiedere un’anticipazione fino al 30%, a fronte della presentazione di idonea garanzia fideiussoria o di versamento di specifica cauzione.
Le domande di sostegno, sulla base delle disposizioni che verranno definite dal bando di prossima emanazione, potranno essere presentate:
– per il tramite di un CAA;
– direttamente dal beneficiario;
– attraverso un professionista abilitato.
Il decreto dispone che all’istanza debba essere allegata, anche, una relazione tecnica asseverata predisposta da parte di un professionista abilitato (contenuti principali: descrizione del sito e dei lavori previsti, stima preliminare dei costi, cronoprogramma delle attività necessarie alla realizzazione degli interventi, descrizione dei lavori, documentazione fotografica, …).
Le tempistiche utili per la realizzazione dei progetti sono definite in 18 mesi dalla data di pubblicazione della graduatoria, ovvero dell’elenco delle imprese ammesse a contributo.
Possibile richiedere una proroga, se motivata (soggetta ad approvazione preventiva).
In ogni caso gli interventi dovranno essere realizzati, collaudati e rendicontati entro il 30 giugno 2026.
La dotazione finanziaria si attesta, complessivamente, in € 1,5 miliardi, riconducibili alla Missione 2 del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il 40% di tale plafond è riservato ai progetti da realizzare nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.