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SECONDO BANDO DELLO SVILUPPO RURALE FINALIZZATO A SOSTENERE LA REALIZZAZIONE DI INVESTIMENTI IRRIGUI

Le domande di sostegno è previsto possano essere presentate entro il 30 aprile 2025.

Il sostegno ottenibile si attesta al 65% delle spese ammissibili, le quali non possono superare la soglia di € 150 mila

L’intervento sostiene la realizzazione (sul territorio della Regione Piemonte) di investimenti finalizzati ad un uso efficiente e sostenibile delle risorse irrigue, volti al miglioramento, rinnovo e ripristino di impianti irrigui aziendali che comportino un risparmio nell’utilizzo di risorse idriche, nonché investimenti che promuovano lo stoccaggio e il riuso di acque stagionali o affinate, anche nell’ottica di garantire l’irrigazione di soccorso in periodi di scarsa disponibilità.

Soggetti beneficiari sono gli imprenditori agricoli (ai sensi dell’articolo 21325 c.c.), singoli o associati in possesso della qualifica di Coltivatore Diretto o di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP), la cui azienda è richiesto presenti una produzione standard non inferiore alla soglia di € 12 mila.

La suddetta qualifica professionale occorre sia posseduta al momento della presentazione della domanda di sostegno.

Parallelamente gli investimenti possono essere realizzati da soggetti collettivi aventi la natura giuridica di associazione, consorzio o società di scopo, ovvero da imprenditori agricoli in possesso dei suddetti requisiti che definiscono tra loro un legame stabile.

Gli investimenti ammissibili (la cui destinazione d’uso e funzionalità deve essere mantenuta per un periodo di almeno 5 anni dalla formale chiusura del progetto) sono riconducibili alle seguenti tipologie:

– Investimento A): miglioramento, rinnovo e ripristino degli impianti irrigui esistenti che non comportino un aumento netto della superficie irrigata (e determinino un risparmio idrico rispetto alla situazione ante intervento);

– Investimento B): creazione, ampliamento, miglioramento, ristrutturazione e manutenzione straordinaria di bacini o altre forme di stoccaggio/conservazione (incluse le opere di adduzione e/o distribuzione di pertinenza esclusivamente aziendale) esclusivamente di acque stagionali, finalizzate anche a garantirne la disponibilità in periodi caratterizzati da carenze, incluse quelle per la captazione di acqua piovana;

– Investimento C): utilizzo di acque affinate come fonte alternativa di approvvigionamento idrico;

qualora riconducibili ai seguenti comparti produttivi: ortofrutticoltura, vitivinicoltura, vivaismo, cerealicoltura, leguminose da granella, foraggere, piante da sovescio, piante da tubero, piante da fibra tessile e cellulosa, piante da zucchero e da alcole, oleaginose, piante aromatiche, piante medicinali.

Da rilevare che, in relazione ad ogni singola tipologia di intervento, il soggetto beneficiario è tenuto a rispettare specifiche condizioni e soddisfare puntuali impegni.

Il sostegno ottenibile consiste in un contributo in conto capitale, riconosciuto sotto forma di rimborso dei costi ammissibili effettivamente sostenuti, nella misura percentuale del 65%.

La spesa massima ammissibile è fissata in € 150 mila.

La spesa minima ammissibile in € 5 mila.

I costi per essere considerati ammissibili devono essere sostenuti dopo la presentazione della domanda di sostegno, ad eccezione delle spese generali connesse alla progettazione dell’intervento, le quali è previsto possano essere state effettuate fino a 24 mesi prima della presentazione dell’istanza (ma comunque non antecedentemente il 01 gennaio 2023).

A fronte della formale ammissione a contributo, il piano di investimento deve essere concluso e rendicontato entro 18 mesi (possibile, qualora adeguatamente motivata, richiedere un proroga della durata massima di 3 mesi).

La dotazione finanziaria del bando si attesta in complessivi € 4.100.000,00.

Le domande di sostegno è previsto possano essere presentate fino al 30 aprile 2025.